Un recente studio ci insegna come l’attività fisica aiuta a proteggere il benessere visivo

L’attività fisica ha numerosi vantaggi per la salute, questa è una verità universalmente nota: ha un’azione benefica sulla muscolatura, agisce come strumento preventivo per problemi cardiovascolari, aiuta a mantenere la linea, protegge dallo stress, agendo anche sull’umore.

Avreste mai immaginato, però, che protegge anche il benessere visivo?

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A farcelo sapere è una ricerca condotta dal VA Center for Visual and Neurocognitive Rehabilitation dell’Emory University di Atlanta.

Lo studio, pubblicato sull’ultimo numero del Journal of Neuroscience, afferma che l’esercizio fisico, anche se moderato come quello ottenuto con una semplice corsetta al parco, consente di proteggere la struttura e la funzionalità delle cellule nervose della retina, contrastando la possibilità che esse siano con il tempo danneggiate.

I ricercatori hanno effettuato lo studio su un campione di topi che sono stati messi alla prova con un ora di corsa al giorno per 5 giorni alla settimana. Dopo le prime 2 settimane, gli animali sono stati sottoposti ad un protocollo sperimentale diffuso  nello studio dei processi degenerativi della retina, attraverso l’esposizione ad una fonte luminosa estremamente intensa, da essere considerata tossica.

E’ stato possibile, quindi, dopo alcuni cicli di allenamenti ed esposizioni luminose, verificare come il numero delle cellule retiniche danneggiate nei soggetti allenati era pari alla metà di quelle degli animali che non avevano svolto l’esercizio fisico.
correre-vistaE’ stato possibile, inoltre, ottenere importanti risultati anche da un punto di vista microcellulare: si è verificato che i topi allenati erano anche più reattivi alla luce e presentavano un significativo aumento di BDNF (Brain-derived neurotrophic factor), un fattore neurotrofico cerebrale centrale in questa funzione.

Questo studio risulta innovativo poiché è la prima volta che si può arrivare ad affermare un collegamento diretto tra l’attività fisica ed il benessere visivo.

L’importanza, come sottolinea la coordinatrice della ricerca Machelle Pardue, è che “questa ricerca potrebbe un giorno portare a programmi di allenamento su misura o a terapie combinate per il trattamento delle malattie che portano alla perdita della vista.”